Il pianista gioiese Eugenio Macchia finalista al Premio Internazionale Massimo Urbani

Il giovane pianista gioiese Eugenio Macchia si è qualificato nella finale del prestigioso concorso jazz Premio Internazionale Massimo Urbani. Dopo Cinzia Eramo, vincitrice di una borsa di studio nel 2005, un altro gioiese si qualifica nella fase finale del concorso. Ecco l'elenco dei selezionati che si contenderanno il premio a Camerino (MC), presso la Sala […]

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Premio Internazionale Massimo UrbaniIl giovane pianista gioiese Eugenio Macchia si è qualificato nella finale del prestigioso concorso jazz Premio Internazionale Massimo Urbani.

Dopo Cinzia Eramo, vincitrice di una borsa di studio nel 2005, un altro gioiese si qualifica nella fase finale del concorso. Ecco l'elenco dei selezionati che si contenderanno il premio a Camerino (MC), presso la Sala Della Muta del Palazzo Ducale nei giorni 6 e 7 giugno 2007.

All'annuncio dell'elenco dei finalisti, ecco cosa ha dichiarato Paolo Piangiarelli, direttore artistico del Concorso: "La partecipazione è stata massiccia ed estremamente qualificata, tanto da rendere difficile e laborioso il lavoro della Commissione Selezionatrice, che, visto lo straordinario numero di domande pervenute (oltre 70) e l'alto livello di preparazione dei candidati al Concorso, al fine di restringere le possibilità di errore nel giudizio, ha deciso di ammettere alla fase finale un numero considerevole di candidati a cui fornire, nell'interesse del Concorso, una forte, concreta, obbiettiva opportunità di performance dal vivo che possa costituire prova inoppugnabile di valore per l'assegnazione del Premio intestato alla memoria di Massimo Urbani."

Eugenio MacchiaEugenio Macchia, classe 1981 Inizia lo studio del pianoforte a sei anni e per tutta l’infanzia e l’adolescenza si dedica intensamente allo studio della musica classica, mostrando una precoce predilezione per lo stile contrappuntistico e per Bach in particolare. Poco più tardi scopre una naturale inclinazione per l’improvvisazione e il jazz, restando letteralmente folgorato dal pianismo di Oscar Peterson, che presto diventerà il suo costante modello di riferimento, e dal genio di Thelonious Monk. Studia il jazz, dapprima attraverso la fedele riproduzione delle trascrizioni di Evans, Peterson, Hancock, ecc., poi presso il Pentagramma di Bari con Nico Marziliano. Appena ventenne, il suo stile pianistico si caratterizza per una buona disinvoltura tecnica, frutto della costante dedizione agli esercizi e al repertorio classico,e per un sound fortemente newyorkese che strizza l’occhio allo stile di pianisti come Geoff Keezer, Benny Green, Kenny Werner o Marcus Roberts, il tutto racchiuso in un’idea di jazz in cui le innovazioni e la ricerca del musicista non devono prescindere dall’indispensabile rispetto dei canoni della tradizione.
Nonostante le sue esperienze di studio e la forte passione concertistica, si esibisce poco in pubblico, prediligendo, ancora per il momento, lo studio individuale, soprattutto delle tecniche e della poetica del piano solo. Dal 2004 suona quasi stabilmente all’”Ueffilo Jazz club” di Gioia del Colle, in formazioni varie, dove ha avuto ed ha ancora modo di conoscere e confrontarsi con i più grandi maestri del jazz.

 

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