Il Macello Comunale

Fino agli anni che precedono la proclamazione dell'Unità d'Italia era prassi comune in quasi tutti i paesi del Sud macellare gli animali nelle pubbliche strade. In tale circostanza i cittadini si aiutavano vicendevolmente e gratuitamente.  Sembrava quasi di partecipare alla celebrazione di un rito sacro, durante il quale le strade erano affollate, pullulanti di un andirivieni […]

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Fino agli anni che precedono la proclamazione dell'Unità d'Italia era prassi comune in quasi tutti i Macello Comunalepaesi del Sud macellare gli animali nelle pubbliche strade. In tale circostanza i cittadini si aiutavano vicendevolmente e gratuitamente.  Sembrava quasi di partecipare alla celebrazione di un rito sacro, durante il quale le strade erano affollate, pullulanti di un andirivieni di gente, specie di bambini che curiosavano, come se si trattasse della folcloristica celebrazione della festa del Santo Patrono.

Con delibera del 6 novembre 1861, sindaco Antonio Taranto, il Decurionato di Gioia decideva di prendere un locale ad uso del  Macello per uccidere gli animali lontano dalla vista e dalla curiosità delle persone, oltre che per motivi igienici.

Il 25 novembre 1871 Il Consiglio dei Decurioni delibera la costruzione del nuovo Macello nel giardino degli ex Francescani Riformati  e conferisce l'incarico della progettazione all'architetto Giovanni D'Erchia di Monopoli.

La Giunta, però, in data 20-8-1872 delibera di far effettuare dei restauri al vecchio macello.

Il progetto del nuovo Macello viene approvato nella seduta del 31 gennaio 1874, durante la quale il Sindaco, Pompeo Lippolis, afferma chela costruzione del Macello si rendeva più che mai indispensabile per togliere lo sconcio di vedere uccidere gli animali in paese, quanto per procurare un po' di lavoro in questa triste stagione iemale. L'incarico di dirigere ed effettuare i lavori  viene affidato all'architetto Vincenzo Castellanetae al mastro muratore Angelo De Bellis.

A causa della critica situazione finanziaria del Comune il Consiglio il 2 maggio 1875 decide di rinviare nuovamente la costruzione del nuovo Macello.  

Il 5 gennaio 1882 i Decurioni si riuniscono per determinare il sito dove impiantare il nuovo Macello, il cui progetto ( il terzo! ) è stato elaborato dall'architetto gioiese Cristoforo Pinto.

Il 30 marzo 1882  viene approvato il " disegno " del Macello, da impiantarsi lungo via Marzagaglia e Vallata,  sul fondo comunale Lagomagno, e la relativa spesa di £. 19.330,85.  

Il 19 giugno 1882 la Giunta  delibera il pagamento all'architetto Cristoforo Pinto delle spese per il progetto del Macello in £. 43.660, compreso  il preventivo e il capitolato. Il 14 aprile 1887 viene approvato l'appalto dei lavori al Macello. La Giunta l'8 agosto 1887  delibera il pagamento delle spese di fitto per il Macello, affermando che tra tre o quattro mesi sarebbe terminata la costruzione del Macello Comunale.   

Macello ComunaleIl 24 novembre 1887 si delibera la costruzione di un muro di cinta al Macello. Il 10 marzo 1888 la Giunta provvede a provvedere di attrezzi e di mobili il nuovo Macello.

Il Regolamento per la gestione del Macello viene approvato dai Decurioni in data  25 marzo 1888 e modificato il 23 maggio successivo. L'8 maggio 1891 vengono approvati i lavori suppletivi e il progetto di completamento del Macello. Il 25 maggio 1888 i Decurioni ratificano analoga delibera di Giunta e approvano lo scandaglio finale del pubblico Macello.  Il 28 agosto 1889 il Consiglio delibera sulla misura finale e sul pagamento dei lavori al Macello.

Il 27 ottobre 1890 il Consiglio approva il progetto per lavori di completamento al Macello.

Il 7 novembre 1921 la Giunta delibera di nominare un custode al Macello.

Per motivi di sicurezza e di igiene pubblica il 24 luglio 1924 è deliberato un contributo all'Acquedotto Pugliese per la costruzione del tronco conduttura stradale per impianto di acqua al macello. A giugno del 1925 viene deliberato l'impianto di acqua al Macello.

Il 4 maggio 1928 il Consiglio  è approvato il Regolamento per il servizio del pubblico macello e dell'ispezione delle carni.

Il 18 luglio 1930 viene deciso il concorso per il custode del macello.

Il 21 maggio 1932 viene deciso l'acquisto di una stadera a ponte bilico per il pubblico macello. Il 13 marzo 1933 la Consulta delibera  di costruire un padiglione per la macellazione degli equini. L'8 luglio 1933 è deliberato l'impianto di acqua del Sele al pubblico Macello.

Il 18 luglio 1934 è approvato il regolamento per il macello e sull'ispezione sulle carni macellate; il 27 luglio si decide di costruire una ritirata al macello.

Il 20 febbraio 1937 viene affidato il servizio di trasporto delle carni macellate alla ditta Tarsia Achille e viene deliberata l'assicurazione al macello per potenziali danni causati da incendio o da fulmini.

Il 17 novembre 1939 è deliberato l'acquisto di un autofurgone per il trasporto di carni macellate, su richiesta dell'Ufficio Provinciale veterinario.  

Il 23 marzo 1944 viene deliberata la vendita per £.60.000 alla ditta Donato De Bellis di Gioia,del furgone per il trasporto delle carni macellate, in quanto non serve perché le macellazioni sono del tutto sospese e c'è il pericolo che venga requisito o di forzati e gratuiti prelevamenti da parte delle Autorità Militari allocate a Gioia. Tale vendita viene deliberata il 2 maggio 1944 alla Ditta  all'Unione Cooperativa Pugliese " Di Vagno " di Bari per £. 101.000 il 2 maggio. Il 24 giugno il Podestà  delibera sulla richiesta di nolo dell'autofurgone per trasporto di carni macellate, avanzata al Prefetto  dalla Ditta Fratelli Linzalata  di Gioia, commercianti all'ingrosso di frutta e verdura, che chiedono a nolo l'autofurgone per 4 mesi per trasportare a Gioia i generi ortofrutticoli dai luoghi di produzione, per un costo di £. 400 al giorno.

Durante la guerra, a causa dello scoppio di mine tedesche rimane inservibile la abitazione del custode del macello.

Il 14-3-1958 il Commissario Prefettizio, Emanuele Loperfido, delibera  l'istituzione di un cantiere di lavoro per la formazione di un campo boario, ove si svolgeranno manifestazioni e mercati zootecnici, con particolare riguardo alla rassegna-mercato di bovini di razza bruno-alpina. In quella struttura fino a qualche anno fa si svolgevano le fiere di Santa Sofia e di San Filippo, rispettivamente nei mesi di settembre e di maggio.

Ritenendo la struttura insufficiente per i bisogni della accresciuta popolazione gioiese, il 18-12 1959 e il 2-12-1960 la Giunta  approva in via di massima  l'opera pubblica denominata Lavori di costruzione del Nuovo Macello Comunale.

Nel 1961 la Giunta approva i lavori di recinzione effettuati al campo boario, confinante con il macello.

Il 7 maggio 1962 la Giunta approva il preventivo di spesa per i lavori di costruzione del vano al Macello comunale per installazione di un forno inceneritore.

Per qualche decennio  ancora  il Macello di Gioia resta in funzione, gestito dalla SARI, società che gestisce anche il servizio di spazzatura e nettezza urbana. Al termine della concessione il macello, anche a causa della inadeguatezza della struttura e della carenze delle norme igienico-sanitarie resta inagibile e quindi viene chiuso.

Nel corso del 1998 il Consiglio comunale  approva il progetto di adeguamento a marchio CEE  e di ristrutturazione del Macello comunale. Con tale marchio il Macello ha ottenuto il bollo che  garantisce la qualità della macellazione sia per il produttore che per il consumatore.

I  lavori, iniziati nel 1999, sia attingendo a fondi regionali, a risorse CIPE  per le aree depresse e  a fondi comunali, vengono completati con un secondo progetto che prevede l'ampliamento della filiera di macellazione di tutti gli animali: bovini, equini, suini, ovini e caprini.

E' stata realizzata anche una serie di strutture esterne complementari all'opera, come le stalle di sosta, la ristrutturazione dell'edificio riservato agli uffici e dell'alloggio del custode, la rete idrica e fognante, l'impianto di depurazione, la sistemazione del piazzale, la recinzione e il completamento delle celle di stoccaggio.

Con successivo bando di gara il 2005 l'affidamento della gestione dell'intero impianto del Macello viene aggiudicato alla ditta Murgia Gioia Carni s.r.l. di Gioia.

Il concessionario, oltre a pagare al Comune un canone annuale, si è assunto l'obbligo  di curare, a proprie spese, la manutenzione ordinaria della struttura e delle attrezzature. Inoltre si è impegnato a occuparsi, a proprie spese,  di svolgere attività promozionali per  iniziative  proposte dal Comune finalizzate a sponsorizzare le carni locali.

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1 Comment To "Il Macello Comunale"

#1 Comment By paoloargento On lunedì, 7 dicembre 2009 @ 10:17

Come sempre, gli scritti del Dottor Francesco Giannini si leggono con piacere. A mio parere egli rappresenta la memoria storica di Gioia del Colle. Auguri vivissimi, Professore, La seguo con molta simpatia!
Paolo Argento

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7 Dicembre 2009

  • Scuola di Politica

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