Il Circolo Unione di Gioia del Colle compie 150 anni

Quest'anno, dunque, ricorre il 150° anniversario della sua fondazione, un lungo periodo che ha visto i componenti del Circolo coinvolti nelle vicende locali legate al momento post-unitario ed essere particolarmente presenti nella storia risorgimentale e in quella politico-economica di Gioia del Colle, anche con figure significative nella conduzione della gestione comunale. Inizialmente i soci aderenti al Circolo […]

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Quest'anno, dunque, ricorre il 150° anniversario della sua fondazione, un lungo periodo che ha visto i componenti del Circolo coinvolti nelle vicende locali legate al momento post-unitario ed essere particolarmente presenti nella storia risorgimentale e in quella politico-economica di Gioia del Colle, anche con figure significative nella conduzione della gestione comunale.
Inizialmente i soci aderenti al Circolo appartenevano a famiglie nobili, facoltose o del mondo agrario, come i Calabrese, Carano, Cassano, Monte, Pagano, Prisciantelli, Soria, Taranto, molti dei quali sono diventati medici, avvocati, professori e hanno preso parte attiva alla vita politica cittadina fino a ricoprire il ruolo di sindaco o di assessori. La fondazione del  Circolo Unione di Gioia del Colle risale al 1868 come Circolo Nazionalista Sannace, denominazione che condensava un doppio significato: da una parte sottolineava il sentimento antiborbonico e lo spirito unitario e nazionale della nuova Italia postrisorgimentale che si stava diffondendo anche nella nostra terra e dall’altra faceva emergere lo spirito campanilistico, legato  alla tradizione e alla storia locale ed in particolar modo alla presenzadel primo nucleo abitativo insediatosi nel territorio di Gioia, a Monte Sannace. 

Il Circolo, per motivi politici, nell'ultimo decennio dell'Ottocento si scinde in due: uno a sostegno del Partito Operaio, giolittiano, capeggaiato dal socio sindaco Marcellino Cassano, con sede in Piazza Plebisito nel palazzo De Bellis, e l'altro, sostenitore del Partito Agrario, capeggiato dal socio e sindaco  Daniele Eramo, sempre con sede in Piazza Plebiscito, ma nel Palazzo Monte. La ricomposizione dei due Circoli avverrà subito dopo l'elezione a deputato del candidato giolittiano gioiese Vito De Bellis quando si fusero dando origine al Circolo Nuovo, con sede nell'ex Convento dei Francescani in Piazza Plebiscito e sotto la presidenza di Filippo Monte.

Il Circolo era dotato di uno Statuto che ne specificava le finalità. Era apolitico, con sole finalità ricreative, culturali e sportive. L'ammissione a socio richiedeva buona reputazione morale e civile … età superiore agli anni 18  ed era ad insindacabile giudizio del consiglio direttivo. Nonostante questi principi, però, nel Circolo confluivano quasi esclusivamente i nazionalisti liberali e monarchici, esponenti delle famiglie più in vista di Gioia del Colle, sia economicamente che professionalmente: Soria, Cassano, Monte, Calabrese, Taranto, alcune delle quali avevano la propria residenza in Piazza Plebiscito e personaggi coinvolti nelle vicende politiche cittadine.

Dalla documentazione presente nell’Archivio Storico del Comune di Gioia del Colle veniamo a conoscenza che il Circolo, inizialmente ha avuto una prestigiosa sede provvisoria  nel castello normanno-svevo. Nel 1874 la sede del Circolo è spostata nel palazzo Campanella, ex palazzo Serino, sito in via Vittorio Emanuele II. Successivamente trova allocazione  nel palazzo della famiglia Monte, in Piazza Plebiscito. 

Nel 1880, a causa di divergenze politiche tra la destra storica e  la sinistra nazionalista, il Circolo si scinde in due trochi: gli esponenti del partito agrario, con a capo il presidente Daniele Eramo, danno origine al Circolo del Partito Agrario con sede nel palazzo Monte, mentre i seguaci di Marcellino Cassano conservano la denominazione di Circolo Unione con sede a pianterreno del palazzo De Bellis in Piazza Plebiscito. Nel 1892, dopo l'elezione di Vito De Bellis alla Camera, durante il sindacato di Marcellino Cassano, i due Circoli si fondono sotto il titolo di Circolo Nuovo.

La Giunta municipale in data 7/9/1901 concede in fitto in  locazione temporanea un locale nell’ex Convento di San Francesco al Circolo Giovanile Unione e Progresso. Tale contratto è stato ripetutamente rinnovato al Nuovo Circolo o Circolo Nuovo, come ufficialmente è indicato nella documentazione di archivio, fino al 1998, anno in cui il Convento di San Francesco è stato requisito per destinarlo, una volta ristrutturato, a sede della Compagnia dei Carabinieri.

Durante il ventennio fascista il sodalizio prese la denominazione di Circolo Littorio, come si evince dalle documentazioni fotografiche, che presentano tale iscrizione sulle porte centrali sul prospetto prospiciente Piazza Plebiscito.

Alla fine del secondo conflitto mondiale, a seguito dell’arrivo a Gioia delle truppe alleate, i locali del Circolo furono requisiti e utilizzati dalla Croce Rossa Internazionale e la sede del sodalizio trovò allocazione temporanea in locali siti in via Roma.

La vita del Circolo si apre con il periodo post-unitario e si protrae fino ai nostri giorni, per arrivare quest’anno al 150° dalla sua fondazione.

Se l’Ottocento è stato caratterizzato dalla nascita del sodalizio, dal muovere i suoi primi passi e vivere le trasformazioni del Sud e delle vicende dell’Italia e di Gioia a seguito della proclamazione dell’Unità della nostra Nazione, il Novecento è stato caratterizzato da numerosi avvenimenti significativi, che qui ci piace ricordare.

Il primo ricorda la denominazione con cui il Circolo veniva usualmente identificato da gran parte dei cittadini gioiesi.

La popolazione gioiese, infatti, era solita chiamare quella sede ‘Il Circolo dei Signori’, come risulta anche da un episodio verificatosi a Gioia del Colle il 17 marzo 1920. In quella data a Gioia si verificarono tumulti popolari a causa della disoccupazione e del razionamento della farina. In quell’occasione, a seguito di uno sciopero generale e poiché il popolo riteneva responsabili della penuria di lavoro e di cibo i notabili del paese, che numerosi aderivano al sodalizio, il Circolo dei Signori stava per essere assaltato da circa 4.000 dimostranti. Per il Commissario di Pubblica Sicurezza, dott. Cosenza, che aveva fronteggiato da solo i dimostranti in Piazza Plebiscito impedendo l’assalto al Circolo dei Signori, l’allora Commissario Prefettizio di Gioia, Michele Losappio, il successivo 24 aprile propose la concessione di una onorificenza al valore civile.

Il secondo avvenimento riguarda un evento legato ad una delle eccellenze del nostro paese: la Banda musicale. A detta di alcuni testimoni sembra che l’accesso alla Cassa Armonica, inizialmente posto sul lato nord di Piazza Plebiscito, spostato sul lato sud della stessa Piazza probabilmente nel 1936, sia stato voluto dai soci dell’allora Circolo Littorio, i quali, contribuendo alle spese per la festa di San Filippo, desideravano che i bandisti suonassero rivolti all’ingresso della Chiesa di San Francesco e del Circolo, sul cui marciapiede posizionavano le sedie onde poter gustare appieno le esibizioni del glorioso Concerto musicale di Gioia e degli altri complessi bandistici forestieri che erano stati scritturati per esibirsi in Piazza.

Il terzo episodio si riferisce all’incendio del Circolo, verificatosi nel marzo del 1947, che distrusse quasi completamente gli sfarzosi addobbi di stile Belle Epoche. In quell’anno si verificò un incendio presso la locale Camera del Lavoro. Tale vile, meschino ed anonimo atto suscitò la reazione di braccianti ed operai militanti di sinistra, che devastarono il Circolo e lo diedero alle fiamme.

In quell'occasione, nel trambusto che si creò in Piazza Plebiscito, un cittadino gioiese, di nome Matteo Resta, di professione fornaio, fu ferito mortalmente con un punteruolo. 

Nel 1948 il Presidente del Circolo, il maestro e caricaturista Michele Cuscito Montesano, dapprima avviò il restauro delle opere murarie e successivamente decorò le volte, aggiungendo la seguente iscrizione: Post fata resurgo 1948 e quella della sua fondazione: 1868. Esattamente ad un anno di distanza dal rogo il Circolo tornava ad essere splendente come e più di prima. In una lunetta del salone del Circolo, nella quale è rappresentato ‘Il sogno’, è riportata la seguente iscrizione: Amentium  rabies diruit XXIII-III-MCMXLVII; in un’altra lunetta, che raffigura ‘La realtà’, si legge: Nostra voluntas refecit XXVIII-III-MCMXLVIII .

Il quarto momento importante nella vita del Circolo è costituito dalla istituzione del ‘Premio Gioia’, inteso come segno dell’impegno rivolto a valorizzare ‘ Gli uomini e i valori della nostra terra’, non solo offrendo un pubblico riconoscimento ai cittadini gioiesi che per la loro attività artistica e culturale hanno onorato la città di Gioia, raggiungendo alti traguardi in campo nazionale ed internazionale, ma anche per offrire un esempio e un modello di vita e di impegno per le nuove generazioni.

Le finalità del Premio sono sottolineate anche dal motto che lo accompagna: Vult plane virtus honorem (Cicerone), la virtù esige giustamente di essere onorata.

Il Premio consiste in una medaglia d’oro, che porta impresso lo stemma del Comune di Gioia del Colle e l’iscrizione ‘Premio Gioia’, realizzata dallo scultore ed orafo Antonino Rando e prodotto dalla Arando Gioielli e Sculture.

La prima edizione del Premio nel 1966 ha visto fruitore Pietro Argento, Maestro compositore e direttore d’orchestra di fama internazionale. La seconda edizione nel 1968 ha visto l’assegnazione ad Andrea Benagiano, Maestro di medicina e odontoiatria, insigne scienziato e sociologo.

La terza e la quarta edizione del Premio nel 1985 ha visto l’assegnazione ai fratelli  Orazio e Vito Svelto, insigni ingegneri nel campo della fisica, dei laser e dell’elettronica.

Il quinto, e più increscioso episodio, si riferisce allo “ sfratto “ che il Circolo ha dovuto subire da parte del Comune di Gioia del Colle nel 1998 per essere adibito a sede della Biblioteca Comunale. Non è stato possibile realizzare tale progetto per l’intervento del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri che nel frattempo aveva fatto richiesta al Ministero per i Beni Culturali ed Ambientali di utilizzare il complesso conventuale di San Francesco come sede per l’istituenda Compagnia dei Carabinieri.

Il Circolo Unione ha trovato collocazione in Via Roma, in un edificio di stile neoclassico che si sviluppa su due livelli. E' dotato di di diversi ambienti, tra cui un ampio salone per il tempo libero e per manifestazioni varie, una sala lettura e uno ampio cortile  esterno da utilizzare per vari eventi culturali nel periodo primaverile ed estivo.

L’ultima trasformazione riguarda l’apertura del Circolo ad altre fasce di utenti, scelta messa in atto alla fine degli anni Novanta.

Il Circolo, infatti, da sodalizio riservato ad alcune categorie di cittadini   è aperto a diversi ceti sociali e da qualche anno è operante un gruppo femminile di soci.

Il Circolo da numerosi anni promuove diversi eventi culturali, musicali, cinematografici e teatrali e si segnala come centro aggregativo con presentazione di numerose conferenze aperte all’intera cittadinanza su temi locali e a più ampio respiro. Sono da ricordare anche iniziative rivolte al recupero e alla valorizzazione dei beni culturali di Gioia, come  il restauro di una tela raffigurante la  Crocifissione, che si trova nella  locale Chiesa Matrice.

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23 Ottobre 2018

  • Scuola di Politica

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