La vecchia Gioia si mette in mostra

Catalogo della I Rassegna fotografica del Centro culturale “Ezra Pound” La vecchia Goioia si mette in mostra

Nel 1987 il Centro culturale “Ezra Pound” di Gioia del Colle invitava i cittadini gioiesi a consegnare materiale fotografico (foto, stampe, cartoline) che riguardavano Gioia e la sua vita a cavallo tra l’800 e gli anni ’50, per realizzare una mostra fotografica, i cui lavori in seguito potessero confluire in una istituenda fototeca comunale.

La risposta a questa richiesta andò oltre le più rosee previsioni, con la raccolta di oltre mille immagini che testimoniavano aspetti della vita contadina e luoghi di Gioia, da esporre in una mostra cittadina.

La mostra si tenne dal 9 agosto al 4 ottobre 1987, suscitando interesse e ottenendo un buon successo, vista la partecipazione di circa 15.000 presenze.

L’anno successivo, nel 1988 il Centro, con il patrocinio dell’Amministrazione comunale di Gioia, provvide a stampare un catalogo della prima rassegna fotografica di Gioia del Colle, dal titolo “La vecchia Gioia si mette in mostra”, comprendente una parte delle immagini ricevute, nel numero di 144 foto. Continua la Lettura

Cappella Monte o chiesa della Madonna della Pietà

La cappella Monte o chiesa della Madonna della Pietà

Al di là della vecchia circonvallazione della strada statale n. 100, di fronte alla chiesa di San Vito, è ubicato un fabbricato che nelle carte topografiche viene indicato come casino Monte, dal nome dell’omonima famiglia che l’abitava.

Nel 1788, per volere di don Vincenzo Monte, viene costruita la cappella annessa al casino Monte, una cappella rurale che è edificata a seguito di autorizzazione del re Ferdinando II re delle Due Sicilie, ma senza diritto di asilo.

La cappella è intitolata alla Madonna della Pietà, nome che prende dalla presenza sull’altare di un dipinto raffigurante la Madonna seduta che sorregge il Corpo di Gesù dopo essere stato deposto dalla Croce. Il dipinto, anche se Gesù è posato con il capo reclinato sulla sinistra della Madonna, richiama alla memoria la Pietà marmorea di Michelangelo, esposta nella chiesa di San Pietro a Roma, nella quale, però, il corpo di Gesù poggia sul lato destro della Madre.

L’importanza di questa cappella risiede non tanto nel fatto che la sua costruzione risale a circa due secoli e mezzo fa, quanto perché in essa si conservano due dipinti che raffigurano i due Patroni di Gioia: Santa Sofia e San Filippo Neri. Continua la Lettura

Un lanificio a Gioia

Reperti di Monte Sannace, presenti nel Museo Archeologico di Gioia del Colle, tra cui anche pesi per telai

Sin dai tempi dei primitivi insediamenti a Monte Sannace, sito facente parte del territorio di Gioia, ricco di boschi e di pascoli, era presente una fiorente pastorizia e in particolare allevamenti di pecore e capre, come è testimoniato dal rinvenimento di numerosi reperti, a seguito di regolari campagne di scavo.

Numerosissimi sono stati i ritrovamenti di pesi utilizzati per mettere in funzione i telai a mano, che servivano per la trasformazione del manto delle pecore in indumenti in lana per ripararsi dal freddo nelle stagioni fredde.

Alla fine dell’Ottocento a Gioia, sulla via che conduce a Noci, opera un  grande lanificio a livello industriale, che dà occupazione ad oltre duecento dipendenti.

Ancor prima dell’impianto del Lanificio Lattarulo un altro lanificio, ben più piccolo, era funzionante a Gioia, ad opera dei locali frati Francescani Riformati che operavano nella chiesa di Sant’Antonio e che per l’occasione utilizzavano parte del loro adiacente Convento.

Molto vivace è stata la storia della Chiesa di sant’Antonio e dell’annesso Convento dei Francescani Riformati o, come viene citato nell’Apprezzo della Terra di Gioia del 1640, Convento di Padri Zoccolanti Reformati di S. Francesco. Continua la Lettura

La Chiesa della Madonna della Scala

9 Gennaio 2024 Autore:  
Categorie: Storia, Turismo

Facciata della Chiesa della Madonna della Scala e annessa abbazia

L’abbazia benedettina Madonna della Scala è ubicata sulla ex statale 604, attualmente strada provinciale 239, che collega Gioia con Alberobello, e dista circa 11 chilometri da Gioia e 7 da Noci.

L’edificio sorge su una preesistente chiesetta romanica del sec XIII, residuo di una grangia cassinese. Il monastero, invece, venne costruito nel 1930.

Attualmente la zona in cui insiste la chiesa e l’abbazia fa parte del Comune di Noci, ma in passato quel territorio era appartenente al Comune di Gioia.

Infatti negli Annali manoscritti di Mottola, a proposito della chiesa rurale della Madonna della Scala si dice: dicta ecclesia in dicto territorio Ioviae existente (la detta chiesa della Madonna della Scala insiste nel territorio di Gioia). Continua la Lettura

Un battistero nella zona archeologica di Monte Sannace

Il battistero rinvenuto nella campagna di scavi del 2023

Dopo i pregevoli ritrovamenti a seguito degli scavi effettuati nel mese di settembre del 2020 sull’acropoli di Monte Sannace, da parte della Scuola di specializzazione in Archeologia dell’Università degli Studi di Bari, altri importanti scoperte sono state effettuate nella campagna di scavi nel periodo 2022-2023.

Sul ciglio dell’acropoli, in direzione nord, già nel 1959 fu eseguito uno scavo che mise in luce un tratto della prima cinta muraria che cingeva la parte alta dell’insediamento. Solo a partire dal 2020, sempre ad opera della Scuola di specializzazione dell’Università di Bari, sono state portate avanti altre campagne di scavo, durante le quali sono venute alla luce diverse strutture murarie appartenenti a diverse unità abitative, con scheletri e qualche suppellettile.

Due scoperte significative riguardano una struttura in pietra, probabilmente un antico frantoio, uno spiazzo simile ad un’aia e una piccola stanza di forma trapezoidale, che presenta le pareti rivestite da più strati di intonaco impermeabilizzante e pavimento in piccoli laterizi e pietre legate da malta, in prima istanza definita come “stanza da bagno”, dotata di una ”vasca a sedile”.

Infatti l’ambiente, in posizione angolare, presentava una vaschetta di terracotta parzialmente incassata nel pavimento e cementata alle pareti, e un sistema di afflusso e deflusso delle acque, comunicante all’esterno attraverso una canaletta di tufo. Continua la Lettura

La Chiesa delle Anime Purganti

15 Agosto 2023 Autore:  
Categorie: Storia, Turismo

Ingresso della cappella del Purgatorio

Tra le numerose chiese presenti in Gioia si è persa memoria di una cappella, dedicata alle Anime del Purgatorio.

Una prima menzione di questa chiesa la ritroviamo nei Decreti relativi alla Santa Visita a Gioia, effettuata nel 1662 dall’arcivescovo di Bari, Diego Sersale. In essi si riporta che è affiancata alle strutture architettoniche della Chiesa Madre e che la sua denominazione è S. Maria del suffragio delle anime del purgatorio. Rettore della chiesa è il canonico Biagio Caputo, al quale l’arcivescovo impone di togliere via dalle pareti sia le ossa che i teschi dei fedeli defunti e di deporli nel cimitero. Era infatti pratica consolidata in quel tempo quella di seppellire i defunti all’interno delle chiese.

La chiesa originariamente aveva due porte; la minore era posta lateralmente. Il vano della sacrestia poggiava direttamente sui muri esterni della cappella di Sant’Anna e probabilmente era comunicante con la Chiesa Madre.

La chiesa viene citata anche a seguito della Santa Visita effettuata nel 1695 dall’arcivescovo di Bari Carlo Loffredo, con sue parole di censura a riguardo di un dipinto, abbastanza esteso, che era affrescato sull’unico altare presente e che aveva come soggetto la rappresentazione delle anime purganti. L’arcivescovo ordina: Che le figure delle Anime delle Donne Purganti nude s’adombrino, e si coprino di fiamme nel petto, e nelle coscie per non apparir le mammelle, che più presto offendono gli occhi di chi li mira, che li portino devozione. Si ricorda anche che nella chiesa del Purgatorio officia la Confraternita detta del Purgatorio per la sepoltura dei defunti più poveri. Continua la Lettura

La ‘Pizzica-Pizzica’ a Gioia del Colle

Il festival ‘La Notte della Taranta’ a Melpignano

Quando sentiamo parlare di ‘pizzica’ la mente va subito al salento e ad una sua antica  tradizione.

Infatti da alcuni anni è assurto a rinomanza internazionale Melpignano, un piccolo Comune di 2235 abitanti, in provincia di Lecce, che organizza ogni anno la ‘Festa della Taranta’, arrivata quest’anno alla 26ª edizione.

Nel 1998 nasce la ‘Notte della Taranta’ con lo scopo di valorizzare un territorio, quello salentino, ricco di storia, tradizioni e cultura, musica e cibo.

Nel 2008, su iniziativa della Regione Puglia, della provincia di Lecce, dell’unione dei Comuni della Grecìa Salentina e dell’Istituto “Diego Carpitella”, nasce la Fondazione “Notte della Taranta”. Continua la Lettura

Antiche Chiese e Cappelle rurali nel territorio di Gioia

Apprezzo della Terra di Gioia del 1611

Nei secoli passati nel territorio di Gioia erano ubicate numerose Chiese e cappelle rurali, di molte delle quali non rimane che la denominazione, poiché sono andate distrutte o per opera di popoli invasori o per l’azione distruttrice del tempo.

Più numerose delle Chiese cittadine erano le Cappelle rurali perché, costruite accanto alle numerose  masserie presenti sul nostro territorio,  venivano utilizzate non solo dai proprietari, ma anche dai contadini, braccianti, pastori che facevano parte della forza lavoro delle estese proprietà latifondistiche, individui che abitavano quasi tutto l’anno in quelle grandi dimore rurali e che raramente tornavano in città, presi dai numerosi, continui ed incessanti impegni lavorativi in campagna.

Nell’Apprezzo della Terra di Gioia stilato nel 1611 dal tabulario Federico Pinto si dice: Sono in detta Terra devote ed onorevoli Chiese … e particolarmente vi è la Chiesa Maggiore nominata il Capitolo … Vi sono ancora in detta Terra due altre Chiese, una nominata Santa Maria della Grazia servita da Monaci Domenicani … L’altra Chiesa nominata di San Francesco servita da Frati conventuali … E fuori di detta Terra su una pianura vi sono tre Chiese, e cappelle antiche poste in diverse parti della campagna, che hanno del guasto di numero 300 e più, e per questa quantità ed antichità di Chiese dinota detta Terra essere stata di popolatissimo numero di gente, e di molta grandezza, che non è adesso.

Sicuramente il numero 300 è da attribuire ad un errore di trascrizione perché se così fosse stato, pur essendo in quei tempi il territorio gioiese più esteso di oggi, essendosi ridotto a causa delle usurpazioni operate dagli abitanti di Sammichele, Turi, Putignano e Noci, avvenute nei primi anni del Seicento, ci sarebbe stata una chiesa ogni 8 abitanti, mentre è ipotizzabile un numero di circa 30 Chiese, tenuto conto che nel 1611 si registravano a Gioia 526 fuochi, pari a circa 2630 abitanti.

Sia Padre Bonaventura da Lama che l’abate Francesco Paolo Losapio affermano che Gioia esisteva anteriormente all’anno 506 d.C. essendo stato il paese più volte distrutto e ricostruito. Continua la Lettura

Gioia, un importante centro della Peucezia

Il territorio che faceva parte della Peucezia

Delle più antiche tribù che in passato erano presenti in Puglia conosciamo solo il nome: Ausoni, Siculi, Chones e Morgeti (da cui forse deriva il nome Murgia).  Successivamente all’insediamento di tali tribù, provenienti dall’Italia settentrionale, giunsero in Puglia anche gli Iapigi. Da quest’ultimo gruppo si formarono due sottogruppi: nella Puglia settentrionale si stanziarono i Dauni, nella zona centrale i Peuceti e nella penisola salentina i Messapi.

Plinio riferisce che i Messapi erano discendenti di coppie di Illiri.

I Romani chiamarono gli Iapigi con il nome di Apuli, da cui deriverebbe il nome della nostra regione.

I Micenei avevano fondato alcune colonie sulle coste della Puglia. Alcuni coloni greci provenienti da Sparta nel 706 a.C. fondarono la città di Taras, l’attuale Taranto. Continua la Lettura

Le linee ferroviarie incompiute

Due automotrici storiche, Breda-Aerfer, utilizzate dalle Ferrovie del Sud Est

Con sempre maggior frequenza si continua a parlare di potenziare il trasporto ferroviario nel sud Italia, per superare il divario con il resto della nazione.

A  maggio di quest’anno è partito da Gioia il primo treno per Altamura, in attesa del ripristino e del completamento della messa in esercizio dell’ultimo tratto fino a Rocchetta Sant’Antonio, come corsa di prova per la riapertura di quella linea ferroviaria a fini  turistici, che porti i passeggeri a visitare città e luoghi di interesse culturale e paesaggistico presenti sull’intera tratta.

Dopo l’entrata in esercizio della tratta ferroviaria che unisce  Bari e Taranto (1865)  e quella  che collega Gioia con Spinazzola-Rocchetta Sant’Antonio (1892), altre tratte ferroviarie erano in nuce, grazie all’interessamento delle Amministrazioni cittadine. Continua la Lettura

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