Halloween

1 Novembre 2020 Autore:  
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Halloween

Da qualche lustro anche a Gioia la sera tra il 31ottobre e l’1 novembre di ogni anno si è soliti festeggiare Halloween, parola che deriva dalla forma contratta di All Hallows’ Eve, dove Hallow è la parola arcaica inglese che significa Santo: la vigilia di tutti i Santi.

È una festa popolare di origine celtica, oggi tipica degli Stati Uniti e del Canada, che si celebra la notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre con scherzi e travestimenti un po’ macabri, portando in processione zucche intagliate e illuminate all’interno.

Le prime testimonianze della festa americana di Halloween in Italia si fanno risalire agli anni ’60, dalle traduzioni dei fumetti provenienti d’oltre oceano (il più importante I Peanuts).
La diffusione di Halloween in Italia è iniziata intorno alla metà degli anni ’90, dapprima con l’omonimo film horror di John Carpenter, ma soprattutto con le serie TV, fumetti, giochi e film per adolescenti. Continua la Lettura

Memoria e festa liturgica di San Domenico di Guzman a Gioia del Colle.

Tra i vari culti professati in Italia e a Gioia spicca quello per San Domenico. Risalirebbe al 1460 circa l’edificazione del complesso conventuale domenicano di Gioia del Colle, ad opera di Federico da Silva, devoto di San Domenico.  Dopo alterne vicende, che registrano anche la soppressione nel 1652, a seguito delle disposizioni napoleoniche del 1809, che prevedevano la definitiva soppressione dei beni degli Ordini possidenti, Gioacchino Murat con decreto del 1813 il complesso conventuale di San Domenico fu concesso al Comune di Gioia per il seguente uso: padiglione e caserma delle Truppe di passaggio. Con successivo decreto del re Ferdinando IV del 1816 il Monastero dei Domenicani Conventuali viene destinato a caserma della Gendarmeria Reale, carcere e giustizia di pace.

Nel 1816 nel Convento dei Domenicani fu trasferita la Casa Comunale, la cui vecchia e cadente sede fu acquistata dal dott. Pietro Nicola Favale, che la demolì, costruendovi l’attuale Palazzo Favale, sita all’angolo tra Corso Vittorio Emanuele e Via Duomo, oggi Via Principe di Napoli.

A partire dal 1838, iniziò ad operare ufficialmente la Confraternita della Maria SS.  del Rosario, che prese possesso della Chiesa di San Domenico, possesso che continua a mantenere a tutt’oggi. Continua la Lettura

Origini del ceppo Primativo e dello Zinfandel

Controversa è l’origine della coltivazione della vite nei nostri territori.

Nella Relazione su Primitivo di Gioia allegata alla richiesta di riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata dei vini Gioia del Colle, si afferma che per qualche studioso il Primitivo sia originario o quanto meno sia stato coltivato per la prima volta nelle zone litoranee ove si affermarono le colonizzazioni fenicia prima e greca poi. Nei secoli successivi, in particolare nel Medio Evo, con il diffondersi degli insediamenti rupestri ad opera degli eremiti Basiliani, il vitigno sarebbe stato diffuso nel tempo dalla Terra d’Otranto, in particolare dalla zona pianeggiante dell’arco ionico, ove si erano sviluppate le più ricche e celebri colonie greche, a tutto il territorio Barese e fino alla costa adriatica, attraverso la vecchia via Taranto-Mottola-Gioia-Casamassima-Bari. L’importanza dell’opera svolta dai monaci Basiliani a favore della viticoltura pugliese è stata, senza alcun dubbio, rilevante solo se si consideri che tale opera si estrinsecava in epoca precedente a quella nella quale operarono i Benedettini in altre regioni. E che l’opera dei Basiliani nel settore vitivinicolo sia stata tale da lasciare un’impronta evidente per circa un millennio, è evidenziata dal fatto, come riferisce Ricchioni, che ‘le pratiche enologiche, nella provincia di Terra d’Otranto, erano più accurate che non altrove in Puglia’ perché, aggiungiamo noi, proprio in tale provincia l’attività dei monaci Basiliani era stata più feconda che altrove. Infatti presso molti eremi, colà esistenti, erano stati realizzati impianti, oltre che per l’oleificazione delle olive, per la vinificazione delle uve prodotte nei vigneti afferenti all’eremo e che il vino

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La Madonna Odegitria nell’Arco Mastrocinto

Bassorilievo della Madonna Odegitria, da porre nell’Arco Mastrocinto

Il bassorilievo a fianco riportato è la copia di quello presente, ma poco visibile, in alto sulla facciata  destra di un’abitazione risalente al Trecento, che si trova all’interno dell’Arco Mastrocinto, arco così denominato dall’omonima famiglia gioiese, vissuta nel sec. XVII,  che abitava nella corte. L’Arco presenta lungo i bordi una lavorazione a punta di diamante, tipica della scultura araba, elemento che ritroviamo sia sull’arco ogivale che immette nel cortile del castello normanno-svevo di Gioia del Colle, sia sull’arco  presente nella Sala del Trono al primo piano del castello.

Rappresenta la Madonna che regge con il braccio destro il Bambino, mentre sul braccio sinistro ha impresso  una stella.

Poiché il bassorilievo per le sue dimensioni ridotte e per il punto in cui è incastonato non è facilmente visibile a coloro che accedono nell’Arco per prenderne visione, lo scultore autodidatta gioiese Mario Vacca ha pensato di scolpirne una copia simile all’originale, che raffigura la Madonna Odegitria che regge in braccio il Bambino. Continua la Lettura

Il Palio delle Botti 3^ edizione

Riportiamo la comunicazione dell'Ufficio stampa del Palio delle Botti che annuncia la terza edizione del Palio delle Botti.

“L’Associazione Palio delle Botti, con il patrocinio del comune di Gioia del Colle ed in collaborazione con il Consorzio Tutela Vino DOC Gioia del Colle, presenta la terza edizione del Palio delle Botti – Trofeo “Città del Primitivo”. La manifestazione si svolgerà sabato 4 e domenica 5 agosto e, oltre alla gara, comprende un programma di animazione sul tema della tradizione medievale e di approfondimento sul vino primitivo. La direzione artistica è di Claudio Santorelli, l’organizzazione e cura dei cortei storici di Marilena Limitone e l’appuntamento di apertura è previsto per domenica 29 luglio alle 18.45 nel Chiostro del Municipio di Gioia del Colle (P.zza M. di Savoia 10) con il convegno “Vino primitivo tra passato e presente” a cura di Vincenzo Verrastro, Gianvito Masi e Walter Ivone al quale seguirà la presentazione della manifestazione e delle botti. Tra le novità dell’edizione 2018, la Cena-Spettacolo Medievale di giovedì 2 agosto nei locali del centro storico, con ticket e prenotazione obbligatoria (3665464550 / 3389582599 / 3270858240). Sabato 4, alle 18, i mercatini di Associazione Smile ed aree a tema animeranno Corso Garibaldi ed il borgo vecchio per accogliere alle 18.15 il Corteo Storico e gli sbandieratori di Oria (Rione Lama) e di Altamura (Altilia) che, partendo da Piazza Dalla Chiesa, percorreranno le principali vie della città dirigendosi in piazza dei Martiri. La serata proseguirà con gli spettacoli d’arme degli Arcieri dei Peuceti, musicali dei Confessio Goliae e con la falconeria della Compagnia dei Birbanti. I bambini della Scuola Primaria S. Filippo Neri cureranno gli Scorci medievali di Arco Nardulli e gli Acoustic Loop duo, gli palio delle bottiAcustici per caso, il duo Giuseppe ed Angelica Mastromarino si esibiranno in corso Garibaldi. Altra novità dell’edizione 2018 il Museo della tortura in Arco Paradiso, la mostra Stupor mundi di Mario Vacca in Arco Costantinopoli, ed un’area ludica medievale in arco Mastrocinto. Alle 20.15 di sabato 4 agosto toccherà a Piccoli spingitori crescono, la seconda edizione della gara dedicata ai bambini, con partenza ed arrivo in Piazza Plebiscito, che precederà le qualificazioni del Palio del giorno successivo previste alle 21.30. A mezzanotte, la musica popolare dei Terraross, in Piazza Plebiscito, concluderà la prima giornata della manifestazione. Domenica 5 agosto, si comincerà al mattino, quando alle 11 riapriranno i mercatini e le aree medievali. Alle 11,30 torneranno il Corteo Storico dei Milites Fridericii II (Oria) e di Gruppo Audax (Altamura) e, a seguire, lo spettacolo degli sbandieratori, in Piazza Plebiscito e Piazza dei Martiri. Domenica 5 si potrà pranzare di taberna in taberna alla ricerca di sapori medievali nei locali di Trattoria Pugliese, Osteria del Borgo Antico, Barbarossa, Grand’Italia e You Pizza. Alle 17.30 riapriranno mercatini e aree a tema, le vie del paese riprenderanno ad animarsi con gli spettacoli itineranti e alle 18.15 partirà l’ultima replica del Corteo Storico cui seguiranno gli spettacoli e le animazioni di strada che condurranno alla gara delle 21.00, introdotta dalla benedizione del Cencio alle 20.30. Nove le Cantine partecipanti alla competizione con partenza ed arrivo in Piazza Plebiscito: Chiaromonte, Coppi, Giuliani, Mezzaventre, Nettis, Patruno Perniola, Polvanera, Tre Pini e Viglione. Dopo la premiazione, in Piazza Plebiscito alle 22,15, a conclusione del Palio delle Botti 2018 si esibiranno gli Irish Coffee con musica folk irlandese”.

Ufficio Stampa Palio delle Botti

Vessilli ad Arte nel Centro Storico di Gioia

Vessilli 1Dopo le due fortunate edizioni de ' Le Porte dell'Imperatore ', che hanno arricchito il Centro Storico di Gioia nel 2012 e 2013, ancora una volta l'Associazione artistico-culturale Artensione, nella persona di Mario Pugliese, ha voluto impreziosire la culla del nostro paese con opere artistiche che rievocano il nostro passato e le nostre tradizioni e quindi rimanendo  in tema con le precedenti iniziative messe in campo dalla stessa Associazione.

L'evento è stato reso possibile grazie alla disponibilità  della nuova Amministrazione comunale, nella persona dell'Assessore alla Cultura del Comune di Gioia, che ha accolto con entusiasmola proposta di Mario Pugliese.

Insieme all'ideatore del progetto vanno annoverati altri soggetti che hanno preso parte attiva alla realizzazione del progetto: artisti, aziende e associazioni.

Numerosa è stata la schiera degli artisti, che si citano in ordine alfabetico: Deborah Angelillo – Michele Angelillo- Ettore Basciano – Fabio Catucci – Pompeo Colacicco – Umberto Colapinto – Giuseppe Covella – Annalaura Cuscito – Antonio D'Aprile – Claudio de Leo – Stefania di Gioia – Gino Donvito – Mariangela Farella – Michele Ferrovecchio – Pino Ferrovecchio – Concetta Forte – Vito Antonio Fosco – Laura Galante – Andrea Gatti – Sergio Gatti – Antonella Lozito – Mario Lozito – Antonio Milano – Mimmo Milano – Mariella Minore – Noire – Francesca Pastore – Valerio Pastore – Carmine Pavone – Mario Pugliese – Francesca Quatraro – Maria Teresa Romano – Francesco Sannicandro – Lidia Stasi – Giuseppe Van Westerhout – Mario Verrastro.

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Un ” Gate guardian ” a Gioia

aereoA chi si trova a passare per la vecchia statale 100, poche centinaia di metri dall’ingresso della base del 36° Stormo, nel punto in cui il vecchio tracciato si dirama per consentire l’accesso nel Comune di Gioia, nel triangolo che si forma con il proseguimento verso Bari, non sfuggirà di trovarsi di fronte un   gate guardian o gate guard  ( custode o guardiano del cancello). Si tratta di un monumento militare, costituito da  un velivolo, montato su un basamento, utilizzato, in mostra statica, come una simbolica guardia intenta a "sorvegliare" l'ingresso del paese.

E’ un aereo  radiato, precisamente un Aermacchi MB 326, appartenuto al gruppo di stanza nella base aerea di Gioia. L’aereo, infatti, riporta sulla fiancata della fusoliera i numeri 36-40 che corrispondono a quelli che potrebbero considerarsi la targa e il suo numero identificativo: il primo n.36 sta ad indicare la sua appartenenza al 36° Stormo di Gioia, mentre il 40 indica il numero progressivo e identificativo o di matricola dell’aeromobile  della base aerea di Gioia.

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Piazza Cristoforo Pinto

6 Ottobre 2009 Autore:  
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Piazza PintoIl 7 settembre 1931 il  Podestà, avv. Vincenzo Castellaneta, delibera di  pagare un fitto per l’Ortale Sannelli per uso delle due  fiere annuali ( quella di San Filippo e  l’altra detta di  Santa Sofia ) e  del mercato settimanale, perché l’unico largo di proprietà comunale, il Campo della Fiera,  è stato occupato per la costruzione  del Campo Sportivo del Littorio. Infatti il giardino di Piazza XX Settembre è sistemato per cui il mercato settimanale è stato spostato nelle strade adiacenti Piazza XX Settembre. Si parla di sistemare una grande Piazza che dovrà sorgere sul suolo da espropriarsi dai signori  Virginia Sannelli, Minoia e Pugliese di circa 20 ettari a ovest di via Flora e confinante con via Mergellina e viale del Casino ex Sannelli, il cui fitto è di £.2000 annue.

Il 16 ottobre 1933 in Consiglio si parla della costruzione di una Piazza  e della sistemazione di strade interne, come da  progetto  dell’ingegnere comunale Filippo De Bellis. La mancata manutenzione delle strade, che si erano rovinate, aveva causato il ristagno delle acque che si trasformavano, specie durante la stagione invernale, in fonti di miasmi nauseabondi con grave pregiudizio della salute dei cittadini.  Continua la Lettura

La Chiesa di Sant’Angelo

Non abbiamo notizie certe né sull'origine né sull'epoca in cui questa Chiesa è stata fondata.Chiesa Sant'Angelo

L'esistenza di una Chiesa di Sant'Angelo è attestata per la prima volta  in un documento del 1087, in cui si dice che in quell'anno il duca normanno Ruggero d'Altavilla  concede all'Arcivescovo di Bari, Ursone, delle proprietà a Monte Sannace, comprendenti terre ed orticelli che sono presso la chiesa di Sant'Angelo ( concedimus  ecclesiam Sancti Angeli que sita est in monte Ioannacii cum omnibus orti set orticellis suis qui sunt iuxta ipsam ecclesiam et vadit per viam qua itur Ioam ). Si tratta di una chiesa che testimonia la venerazione per questo Santo, ma  che non nulla a che vedere con l'attuale chiesa di Sant'Angelo.

Da alcuni documenti normanni del XII secolo apprendiamo che intorno al 1170 l'abate Arivie avrebbe fatto costruire a sue spese, nei pressi del castello, una chiesa dedicata a santo Stefano. In un successivo periodo questa veniva chiamata chiesa "di San Giovanni".

Il Carano Donvito sostiene che la chiesa di Sant'Angelo era nota come Santa Maria di Costantinopoli. La Chiesa di  Santa Maria di Costantinopoli, a detta di Padre Bonaventura da Lama, fu inizialmente dedicata a San Giovanni e, più tardi, dal nome di Santa Maria di Costantinopoli passò al nome attuale di Sant'Angelo, forse per non confonderla con l'altra Chiesa di S Maria di Costantinopoli (oggi S. Andrea). Con l'abolizione definitiva del rito greco la chiesa viene solennemente riconsacrata e dedicata a S. Maria di Costantinopoli.

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La Chiesa Madre o di Santa Maria Maggiore ( Parte II )

17 Maggio 2009 Autore:  
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Chiesa MadreToccherà al nuovo arciprete, don Franco Di Maggio, di cui  il 26 giugno di quest'anno ricorre il centenario della nascita, riedificare quanto il terremoto aveva distrutto nel febbraio del 1942.

Il 6 novembre 1949 viene nominato arciprete mons. Don Franco Di Maggio, il quale provvede alla ricostruzione del Cappellone di S. Filippo, che viene arredato con l’artistico altare maggiore rimosso dalla Cattedrale di Bari, a seguito dei lavori di ristrutturazione. Nel 1950  viene rifatta, con pietra lavorata, la parte antistante l'ingresso principale della Chiesa e si dà inizio ai lavori di ricostruzione del Cappellone di San Filippo. Nel 1951 viene completato il rustico del Cappellone e del grande salone, sorto sulle macerie della sacrestia e della canonica diroccata. Nel 1952 vengono inaugurati il salone e la nuova canonica con la relativa zona sopraelevata. Nel 1955 viene demolita la vecchie cantoria di legno per costruirne una in cemento, poggiante su colonne di cemento.  Egli fa adornare  la Chiesa con candelabri di cristallo di Boemia. Durante questi lavori per la sistemazione delle fondamenta e per la messa in opera del nuovo pavimento nell’interno della chiesa, vengono alla luce degli  ipogei, che erano adibiti anticamente a luogo di sepoltura.
In queste cripte,  risalenti probabilimente  all’epoca della primitiva fondazione della cattedrale normanna e che la ricostruzione del 1764 aveva lasciata intatta, furono rinvenute numerose tombe gentilizie. La più recente era quella del principe Carlo III De’ Mari, Principe di Acquaviva e di Gioia, la cui salma, deposta il 6 gennaio 1825,  presentava simboli che ne contraddistinguevano il casato.

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