La festività di Pentecoste a Gioia del Colle
31 Maggio 2020 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Gioia Nota, Storia
Quest’anno il 31 maggio cade la Pentecoste, cioè la festività religiosa che si celebra a distanza di 50 giorni dalla celebrazione della Pasqua.
Il periodo dei cinquanta giorni di Pasqua si conclude con la celebrazione della discesa dello Spirito Santo, che Gesù aveva preannunciato ai suoi discepoli.
Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore, perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché egli dimora presso di voi e sarà in voi. Non vi lascio orfani, ritornerò da voi. (Giov. 14, 16-18).
La Pentecoste, oltre a ricordare un avvenimento storico rilevante per i primi discepoli di Gesù,per tutti i cristiani costituisce il compimento dell’intervento salvifico di Dio e del suo piano di salvezza per tutti gli uomini.
La Pentecoste ricorda due temi della festa ebraica: la presentazione e l’offerta delle primizie della terra e l’anniversario dell’alleanza del monte Sinai, effettuata cinquanta giorni dopo l’uscita dall’Egitto (Es. 19, 1-16). Continua la Lettura
La Madonna Nera di Częstochowa
30 Maggio 2020 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Gioia Nota, Storia, Turismo
Possiamo senz’altro affermare che non esiste città, nei paesi di religione cristiana, in cui non vi sia una chiesa intitolata alla Madonna.
A Gioia del Colle oltre alla Chiesa Madre, dedicata alla natività di Maria Vergine e Madre, abbiamo una chiesa intitolata alla Madonna di Lourdes. In ogni chiesa abbiamo anche statue e dipinti raffiguranti la Madonna: nella chiesa di San Domenico ad ottobre si festeggia la Madonna del Rosario, nella Chiesa di Sant’Andrea a dicembre si festeggia l’Immacolata Concezione di Maria ed in altre chiese, come in quella di San Francesco, di Sant’Angelo e del Crocifisso si venera la Madonna Addolorata. Continua la Lettura
Gioia nell’Ottocento. L’Orfanotrofio Femminile “Francesco Stasi”
28 Maggio 2020 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Gioia Nota, Storia
Ancor prima dello scoppio della Prima Guerra Mondiale, che portò miseria, perdite umane, soprattutto di giovani, e famiglie orfane di figli e di padri, la situazione economico-sociale delle popolazioni del Sud , e anche quella di Gioia, era particolarmente precaria.
L’Ottocento fu caratterizzato, oltre che da periodi di discreta floridezza economica, anche da annate tristissime, come quelle del 1810 e 1811: i bruchi distrussero gran parte dei raccolti e ciò che era stato risparmiato dai bruchi venne distrutto da una grandinata lapidaria. Si aggiunse anche una massiccia invasione di cavallette e locuste; frumento, verdure, frutti, cotone, mandorli, vigneti, olivi, tutto fu danneggiato e corroso dai voracissimi insetti. Ciò portò carestie, siccità, con cattivi raccolti e prezzi enormi dei grani, invasione di cavallette, lupi famelici a torme. Non bisogna sottacere la diffusione della fillossera, che distrusse molti vigneti e la guerra doganale con la Francia. Continua la Lettura
il Patronato di San Filippo a Gioia del Colle
26 Maggio 2020 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Gioia Nota, Storia, Turismo
In due relazioni, una del 1755 e l’altra del 1774, sullo stato della comunità ecclesiale di Gioia, conservate nell’ Archivio Segreto Vaticano, si dice: La Terra di Gioia gode di Chiesa Collegiata dedicata alla Natività della Beata Vergine Maria. Patrona Principale di tale Terra è S. Sofia e dall’ anno 1703 è anche venerato un secondo Patrono e protettore particolare, S. Filippo Neri.
Il 30 gennaio 1860 il Decurionato di Gioia, poiché non era ancora stata ottenuta l’approvazione canonica e legale del Patronato di S. Filippo, implora all’ unanimità dal re Francesco II e dal Papa Pio IX la dichiarazione Legale e Canonica di Compatroni di questa Città S. Rocco e S. Filippo Neri.
Nella deliberazione del Consiglio comunale di Gioia del Colle del marzo 1899 si legge: Il Signor Presidente ricorda al Consiglio che da antico tempo si venera in questo Comune come Codesto Patrono S. Filippo Neri, la cui festività ricade ogni anno nel giorno 26 Maggio. Non sono mancate nei passati tempi deliberazioni della Rappresentanza del Comune per rifermare con solenne attestato l’antica divota consuetudine di venerare San Filippo Neri come Patrono del paese. Però tali deliberazioni non si vedono approvate dalle Superiori Autorità per tutti gli effetti civili e canonici. Continua la Lettura
La Scuola Popolare di Disegno e di Calligrafia
18 Aprile 2020 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Gioia Nota, Storia
Gli anni ’80 dell’800 sono stati importanti per l’istruzione nel nostro Comune, tanto che ad agosto del 1890 la Giunta comunale esprime un voto di ringraziamento all’Ispettore Scolastico per la medaglia d’argento conferita da Ministero al Comune di Gioia quale benemerito della Pubblica Istruzione, a riguardo dell’insegnamento elementare.
A novembre del 1880 il Consiglio comunale è chiamato a deliberare circa l’impianto di una Scuola Enologica, della quale nel 1883 viene proposto il progetto dello Statuto, successivamente approvato nel 1884 come Statuto organico Scuola Consorziale di Viticoltura e Enologia. Sempre nel 1884 viene nominato il rappresentante del Comune nel Consorzio della Scuola Enologica e si parla di riforma del Ginnasio Losapio, per il quale nel 1885 si chiede la trasformazione da Scuole Ginnasiali in Scuole Tecniche. Nel 1886 la Giunta comunale approva la spesa per una capanna sul podere della Scuola Enologica e nel 1887 il fitto della vigna della stessa Scuola.
Nel 1889 si pensa di costruire una palestra per la scuola elementare e vengono effettuati i pagamenti per i lavori di completamento del pianterreno dell’edificio scolastico.
Nel 1890 in Consiglio viene espresso un voto per lo scioglimento del Consorzio della Scuola Enologica ed invertire il concorso del Comune per l’impianto di una Scuola secondaria, nonché l’impianto di tre nuove scuole elementari e la proposta di ampliamento dell’Edificio scolastico ad uso delle scuole femminili, che si trovavano in locali disadatti e antigienici.
Federico II di Svevia e Gioia del Colle (parte I)
15 Aprile 2020 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Gioia Nota, Storia, Turismo
A Federico II di Svevia, personaggio legato alla nostra Storia locale, l’Università delle Terza Età di Gioia del Colle ha dedicato un corso, che si è andato sviluppando negli Anni Accademici 2016-17 e 2017-18 e che ha visto la partecipazione di numerosi esperti e studiosi della materia, in qualità di oratori.
Riassumo il mio intervento, che è stato articolato in due incontri. Tralascio la prima parte, che riguarda la nascita e lo sviluppo di Gioia dalle sue origini fino a Federico II, per soffermarmi con particolare attenzione alla figura di Federico II e la sua presenza in passato, come al presente, nel nostro territorio.
In questo anno ( 2020 ) ricorrono:
– Il 924° anniversario dell’inizio delle Crociate, vicende a cui anche Federico II prese parte,
– Il 774° anno della morte di Bianca Lancia, avvenuta secondo alcuni nel castello di Gioia,
– Il 24° anniversario dell’ apertura, nel Duomo di Palermo, del sarcofago di Federico II,
– Il 24°anniversario della proclamazione di Castel del Monte come 14° sito italiano patrimonio dell’UNESCO.
In due articoli cominceremo ad approfondire la conoscenza e i rapporti tra Federico II e Gioia del Colle,soprattutto per la presenza in loco di un castello federiciano.
Tra gli epiteti o appellativi riferiti a Federico II c’è quello di Puer Apuliae, Terra che lui ha prediletto: la Puglia.
La Madonna Odegitria nell’Arco Mastrocinto
12 Marzo 2020 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Gioia Nota, Senza categoria, Storia, Territorio & Ambiente, Turismo
Il bassorilievo a fianco riportato è la copia di quello presente, ma poco visibile, in alto sulla facciata destra di un’abitazione risalente al Trecento, che si trova all’interno dell’Arco Mastrocinto, arco così denominato dall’omonima famiglia gioiese, vissuta nel sec. XVII, che abitava nella corte. L’Arco presenta lungo i bordi una lavorazione a punta di diamante, tipica della scultura araba, elemento che ritroviamo sia sull’arco ogivale che immette nel cortile del castello normanno-svevo di Gioia del Colle, sia sull’arco presente nella Sala del Trono al primo piano del castello.
Rappresenta la Madonna che regge con il braccio destro il Bambino, mentre sul braccio sinistro ha impresso una stella.
Poiché il bassorilievo per le sue dimensioni ridotte e per il punto in cui è incastonato non è facilmente visibile a coloro che accedono nell’Arco per prenderne visione, lo scultore autodidatta gioiese Mario Vacca ha pensato di scolpirne una copia simile all’originale, che raffigura la Madonna Odegitria che regge in braccio il Bambino. Continua la Lettura
Gioia del Colle e la famiglia Cassano
12 Agosto 2019 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Gioia Nota, Gioiesi nel Mondo, Storia, Territorio & Ambiente, Turismo
La famiglia Cassano, appartenente all’aristocrazia terriera di Napoli, viene in Puglia nel ‘400 e prende dimora a Noci. Nel 1612 un ramo della famiglia si trasferisce a Gioia del Colle e si imparenta con la famiglia Gigante, originaria di Acquaviva delle Fonti, consolidando il proprio patrimonio agrario.
A Noci, infatti, nel 1498 fecero costruire anche una chiesa, quella consacrata a Santo Stefano, che risulta ancora oggi proprietà della famiglia Cassano.
La chiesetta è ubicata nel centro storico di Noci, di fronte alla Chiesa di S. Chiara; secondo Pietro GIOJA (Noci 1801-1865), Conferenze Istoriche sulla origine e su i progressi del Comune di Noci in Terra di Bari, 1839-42, a fondarla “… di rimpetto alla Chiesa di S.Nicolò di Bari fu il cavaliere Nicolò di Bianco alias Cassano. . .”, come lo definiva il CASSANO (1662-1753) al S 70 della Ristretta ed erudita narrazione sull’origine e progressi della Terra delle Noci. L’anno di fondazione è il 1498, come si ricava dalle Historiae Cupérsanenses libri tres del Di Tarsia (Mantova 1649) per dimostrare che in quell’anno la Diocesi di Conversano, da cui Noci dipendeva, era retta dal Vescovo Vincenzo Pistacchio, napoletano. Egli scriveva nel lib.3 a pag.1126:
Don Luigi Tosco nel 70° anniversario della morte
13 Aprile 2019 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Gioia Nota, Storia
Quest'anno ricorre il 70° anniversario della morte di don Luigi Tosco, un sacerdote non gioiese di nascita, ma che ma si può considerare tale per adozione.
Don Luigi Tosco ricopre il ruolo di arciprete di Gioia dal 15-11-1934 al 12-05-1949. Succede a don Francesco Paolo Giove, che era stato arciprete dal 18-02-1900 al 5-01-1934. Questi nel 1924 era stato colto da paralisi e costretto fino all'immobilità permanente e a non poter uscire più di casa.
All’arciprete Giove, nato a Santeramo il 1° dicembre 1859 e morto a Gioia il 3 febbraio 1935, si deve l’acquisto dell’effigie di San Rocco, quando fu nominato direttore spirituale dell’omonima Confraternita, poiché la chiesa possedeva solo una statua in pietra del Santo, che non si poteva portare in processione. Durante la sua arcipretura si adoperò per una migliore conoscenza e venerazione dei due Patroni: Santa Sofia e San Filippo.
Gli ultimi difensori del culto di S. Sofia a Gioia furono l’arciprete Andrea Giove che nel 1871 scriveva al Vicario Generale della Curia di Bari per fornire questa chiesa dell’uffizio proprio della Santa, e l’arciprete Francesco Giove, che nel 1906 si recò a Roma per un viaggio informativo su notizie della vita e sulla leggenda di S. Sofia Continua la Lettura
Il centenario del completamento della Chiesa di Santa Lucia
25 Novembre 2018 Autore: Francesco Giannini
Categorie: Gioia Nota, Storia, Territorio & Ambiente
Agiografia
Gli Atti del martirio di Santa Lucia (Siracusa 283-304), il cosiddetto Codice Papadopulo, narrano di una giovane, orfana di padre, appartenente ad una ricca famiglia di Siracusa, che era stata promessa in sposa ad un pagano. La madre di Lucia, Eutichia, da anni ammalata, aveva speso ingenti somme per curarsi, ma nulla le era giovato. Fu così che Lucia ed Eutichia, unendosi ad un pellegrinaggio di siracusani al sepolcro di Agata nel dies natalis della vergine e martire catanese, pregarono S. Agata affinché intercedesse per la guarigione della donna. Durante la preghiera Lucia si assopì e vide in sogno S. Agata in gloria che le diceva: Lucia, perché chiedi a me ciò che puoi ottenere tu per tua madre? Nella visione S. Agata le preannunciava anche il suo patronato sulla città di Siracusa. Ritornata a Siracusa e constatata la guarigione di Eutichia, Lucia comunicò alla madre la sua ferma decisione di consacrarsi a Cristo. Il pretendente, insospettito e preoccupato nel vedere la desiderata sposa vendere tutto il suo patrimonio per distribuirlo ai poveri, verificato il rifiuto di Lucia, la denunciò come cristiana.
In quel tempo erano in vigore i decreti di persecuzione dei cristiani emanati dall'Imperatore Diocleziano. Il processo che Lucia sostenne dinanzi all'Arconte Pascasio attesta la fede ed anche la fierezza di questa giovane donna nel proclamarsi cristiana. Minacciata di essere esposta tra le prostitute, Lucia rispose: Il corpo si contamina solo se l'anima acconsente. Il proconsole allora ordina che la donna sia costretta con la forza, ma lei diventa così pesante, che decine di uomini non riescono a spostarla. Il dialogo serrato tra lei ed il magistrato vede addirittura quasi ribaltarsi le posizioni, tanto da vedere Lucia quasi mettere in difficoltà l'Arconte che, per piegarla all'abiura, la sottopone a tormenti.