La vecchia Gioia si mette in mostra

Catalogo della I Rassegna fotografica del Centro culturale “Ezra Pound” La vecchia Goioia si mette in mostra

Nel 1987 il Centro culturale “Ezra Pound” di Gioia del Colle invitava i cittadini gioiesi a consegnare materiale fotografico (foto, stampe, cartoline) che riguardavano Gioia e la sua vita a cavallo tra l’800 e gli anni ’50, per realizzare una mostra fotografica, i cui lavori in seguito potessero confluire in una istituenda fototeca comunale.

La risposta a questa richiesta andò oltre le più rosee previsioni, con la raccolta di oltre mille immagini che testimoniavano aspetti della vita contadina e luoghi di Gioia, da esporre in una mostra cittadina.

La mostra si tenne dal 9 agosto al 4 ottobre 1987, suscitando interesse e ottenendo un buon successo, vista la partecipazione di circa 15.000 presenze.

L’anno successivo, nel 1988 il Centro, con il patrocinio dell’Amministrazione comunale di Gioia, provvide a stampare un catalogo della prima rassegna fotografica di Gioia del Colle, dal titolo “La vecchia Gioia si mette in mostra”, comprendente una parte delle immagini ricevute, nel numero di 144 foto. Continua la Lettura

Il pittore e scultore Giuseppe Jacobellis

26 Febbraio 2024 Autore:  
Categorie: Gioia Nota, Scuola, Storia

Da sinistra, in ordine: E. Castellaneta, F. Romano, G. Minei e Giuseppe Jacobellis

Giuseppe Jacobellis è nato il 3 marzo 1869 a Gioia del Colle, dove è morto l’8 luglio 1955.

Pittore e scultore, zio di Vito Sante, professore di storia e filosofia e Vice Preside del Liceo Scientifico di Gioia (1920-1997) e fratello di Agostino, farmacista, (1882-1960) frequenta inizialmente la Scuola di Disegno e Calligrafia di Gioia del Colle.

Frequenta successivamente lo studio di uno scultore fiorentino e in seguito studia presso le Accademie di Belle Arti di Venezia, Milano e Firenze.

Ha svolto il ruolo di insegnante nella Scuola Popolare di Disegno e di Calligrafia di Gioia del Colle.

Tra i suoi allievi spicca il pittore Raffaele Van Westerhout.

Ha partecipato a diverse mostre in ambito regionale e nazionale, imponendosi all’attenzione della critica.

Tra queste occupa un posto di rilievo la prima Mostra di artisti pugliesi in Roma. L’esposizione, organizzata da “Apulia”, Ente per l’Illustrazione della Regione Pugliese, ospitata nelle sale di Palazzo Salviati in Corso Umberto I a Roma, presso l’Associazione Italo-Americana, fu aperta al pubblico da maggio a tutto giugno del 1924.

Questa mostra, scrive Filippo Surico nella prefazione del catalogo, vuole dimostrare che    la nostra regione, vasta e ricca, non è soltanto il paese delle grandi boscaglie del rupestre Gargano, delle messi mareggianti del Tavoliere, delle Murge inghirlandate di viti e di frutteti, della costa ionica che s’inargenta del più vasto oliveto del mondo, ma è pure, oggi come ieri, sin dai più lontani tempi, anche la terra dell’arte e della poesia. Continua la Lettura

La famiglia Eramo e le donazioni per San Filippo Neri

24 Febbraio 2024 Autore:  
Categorie: Gioia Nota, Storia

La statua di San Filippo con gli abiti donati dalla signora Amalia Lezzi

La famiglia D’Eramo o Eramo, come oggi risulta dai registri dello Stato civile di Gioia, ha sempre avuto una devozione particolare per il Patrono  di Gioia, san Filippo Neri.

Tale devozione è stata favorita sicuramente dal fatto che questa famiglia ha dato i natali a ben quattro Primiceri.

Il primicerio era una dignità del capitolo cioè un ecclesiastico che vigilava e presiedeva ai suddiaconi e agli altri chierici minori nel servizio divino, aveva il primo posto dopo l’arcidiacono; in alcuni capitoli o collegiate e nelle confraternite, è il titolo di dignitario con funzioni di direzione e sorveglianza o puramente onorifiche.

Uno di questi primiceri, il canonico don Daniele Eramo, nel 1883 acquistò il castello di Gioia, che successivamente nel 1907 fu acquistato dal marchese Orazio De Luca Resta di Noci.

Della famiglia Eramo ricordiamo anche il cav. Eramo Daniele, che è stato Sindaco di Gioia dal 22 agosto1895 al 14 aprile del 1897, dal 23 ottobre 1897 22 ottobre 1901, dal 5 maggio 1902 al 21 novembre 1903, nonchè presidente del Circolo Unione di Gioia dal 1880 al 1892.

Nell’agro gioiese sono presenti numerose masserie che appartenevano alla famiglia Eramo.

Si narra che per ringraziamento allo scampato pericolo della sua famiglia dall’epidemia di colera che si abbatté su Gioia nel 1837, donna Amalia Lezzi, moglie di Celestino Eramo, fervente devota di san Filippo, donò al nostro Patrono il vestito per la statua processionale, un anello in oro con topazio e l’aureola. Continua la Lettura

Giuseppe Tommaso Losapio

Il “Quadro istorico-poetico sulle vicende di Gioia del Colle in Bari detta anche Livia” dell’abate Francesco Paolo Losapio

Nella famiglia Losapio il rappresentante più noto è l’abate Francesco Paolo Losapio, benefattore al quale è intitolato il cosiddetto “Legato Losapio” con il quale lasciava i suoi averi al Comune di Gioia per l’istituzione di una Biblioteca e di tre classi ginnasiali.

L’abate Losapio è anche noto per aver partecipato alle tristi vicende dei Martiri del 1799 e ai moti Carbonari del 1820. Della famiglia Losapio, però faceva parte anche un altro illustre componente: Giuseppe Tommaso Losapio. Si tratta del fratello minore dell’abate, di indole meno battagliera di Francesco Paolo, che nacque a Gioia il 19 marzo del 1772.

Completavano la famiglia Losapio le sorelle Lucia Maria, Apollonia Maria, Santa Maria e Maria Lucia.

Il loro nonno, Francesco Paolo senior, non appena fu eletto Sindaco di Gioia (1740-41), avendo a cuore le sorti dei gioiesi, avviò la vertenza contro la feudalità, in particolare contro la famiglia De Mari, feudatari di Acquaviva, Gioia e Castellaneta, e nei confronti del Capitolo della Chiesa Madre di Gioia, lotta che fu portata a termine, con le due Decisioni del 3 e del 24 marzo 1810 della Commissione feudale, dal dott. Paolo Losito e dagli abati Francesco Paolo Losapio e Francesco Saverio Indellicati.

Giuseppe Tommaso Losapio dopo aver concluso i suoi primi anni di studio a Gioia sotto la guida del maestro Longo, appartenente all’ordine dei Francescani, continuò il suo percorso scolastico nel seminario di Oria sotto la guida di dotti e insigni maestri. Seguì con profitto le lezioni di letteratura, filosofia e matematica e poi si trasferì nel seminario di Taranto, diretto dal celebre Capecelatro, per completare gli studi e la sua preparazione culturale seguendo gli insegnamenti di Scienze fisiche e naturali. Continua la Lettura

Giovanni Mastrovito, detto Giannino

17 Febbraio 2024 Autore:  
Categorie: Gioia Nota, Scuola, Storia

Giovanni Mastrovito, detto Giannino, con il suo strumento musicale

Giovanni Mastrovito, vezzosamente ricordato come Giannino, nasce a Gioia nel 1934, da Donato, storico capobanda amministrativo della Banda musicale di Gioia per 62 anni, dal 1919 al 1981.

Nella famiglia Mastrovito c’era una naturale predisposizione per la musica, a tal punto che possiamo registrare la presenza di quattro musicanti nella Banda di Gioia.

Poiché per i musicanti che non avevano una buona preparazione di base non veniva assegnato un introito economico sufficiente per mantenere la famiglia durante un intero anno, il padre Donato pensò bene di far istruire nel campo musicale il figlio Giovanni. Seguendo le orme del padre, fu da questi avviato allo studio della musica e per circa due anni frequentò la scuola musicale presso la casa del suo collega Giacomo Argento, una delle colonne della Banda di Gioia.

Sempre su consiglio del padre cominciò con la tromba, per aspirare a diventare un ottimo solista di flicorno sopranino, il che gli avrebbe consentito di conseguire ragguardevoli guadagni.

Fu subito scartato l’utilizzo del flicorno, per la conformazione dentaria che gli creava qualche problema, e anche quello del corno. Iniziò quindi a suonare il trombone, sempre sotto l’attenta guida del maestro Giacomo Argento.

Esordisce nella Banda di Gioia nel 1948, sotto la direzione del maestro Paolo Falcicchio. Continua la Lettura

L’antico cioccolato di Gioia del Colle

Zuccotto al cioccolato, Lounge Bar di Gioia del Colle

Un tempo Gioia del Colle, oltre ad essere un centro conosciuto per la produzione del vino Primitivo, delle mozzarelle fior di latte, per l’attività della  Banda musicale, per la presenza di distillerie, di mulini e pastifici, era anche un rinomato produttore di cioccolato.

Questo prezioso prodotto dopo la lavorazione artigianale veniva confezionato in diversi formati, dando forma a cioccolatini, stecche di cioccolato di diverse dimensioni, uova, dolci.

La preziosa presenza di numerose neviere nel nostro territorio consentiva inoltre la produzione di gelati al gusto di cioccolato, il quale conservava una buona consistenza  grazie all’utilizzo del ghiaccio che si estraeva dalle locali neviere.

È un vero peccato che  ai nostri giorni  a Gioia non  siano più operanti  fabbriche di cioccolato, alla luce del fatto che le ultime ricerche sottolineano gli effetti benefici di questo prodotto nell’alimentazione umana.

Secondo studi recenti, infatti,  il cioccolato non solo fa bene all’umore, per il fatto che contribuisce alla secrezione della serotonina, l’ormone del benessere,  ma ha anche effetti positivi sul sistema immunitario ed è un potente antinfiammatorio; la feniletilamina e la serotonina, in particolare, svolgono anche un’ azione antidepressiva ed eccitante, favorendo la diminuzione del fenomeno della depressione. Continua la Lettura

Il professore Giovanni Santoiemma

20 Luglio 2023 Autore:  
Categorie: Gioia Nota, Scuola, Storia

Il professor Giovanni Santoiemma

Il 13 luglio, all’età di 82 anni, ci ha lasciati il prof. Giovanni Santoiemma, conosciuto da tutti come “Gianni il professore”.

Dopo aver conseguito la maturità classica presso il Liceo classico di Gioia nell’anno scolastico 1959-60 è stato uno dei primi studenti gioiesi ad iscriversi alla facoltà di Lingue e letterature straniere e a conseguire la laurea con specializzazione quadriennale nella lingua inglese.

In un periodo in cui nelle scuole di Gioia si insegnava quasi esclusivamente la lingua francese, pensare di studiare la lingua inglese per poi insegnarla agli studenti sembrava una scelta azzardata e rischiosa; non per Gianni, che, con uno sguardo rivolto al domani, aveva previsto che il futuro per la società sarebbe stato quello di conseguire la conoscenza della lingua inglese. I fatti hanno dimostrato che Gianni aveva visto bene e che la lingua inglese sarebbe diventata la lingua degli scambi internazionali e della tecnologia. Continua la Lettura

Via Giuseppe Barba

16 Maggio 2023 Autore:  
Categorie: Gioia Nota, Storia

Via Giuseppe Barba

Nel quartiere bizantino di Gioia, sul prolungamento di via Spada, vicolo che si imbocca tra la sede INPS e piazza Cesare Battisti e che porta al sagrato della chiesa di Sant’Andrea, è ubicata la via che porta il nome dell’arciprete Giuseppe  Barba.

Nella Galleria in sonetti di ritratti storco-poetici degli Arcipreti della Collegiata insigne di Gioja in Bari pubblicata in Appendice al Quadro istorico-poetico sulle vicende di Gioia in Bari detta anche Livia, al XII Ritratto, che di seguito riporto, l’abate Francesco Paolo Losapio ci notizia dell’Arciprete Dottor D. Giuseppe Barba, un religioso già in vita  in odore di santità.

Nutrire i vivi, e seppellire i morti

Eran pregi di Barba, e non di meno

Tutte l’altre virtù dell’alme forti

E di grand’uomo egli annidava in seno.

   Or benigno, or severo in modi accorti

   Usò lo sprone, oppur la sferza e ‘l freno,

   Intrepido or minacce, ora conforti

   Di vizi, o di virtù secondo il treno.

Grave nel portamento e nel contegno,

Vestìa con gran decoro, e sempre in fronte

Del sacro minister splendeagli il segno.

   Nuovo Sannacherib lasciò le impronte

   Di morte sul suo capo: Iddio per pegno

   D’amor salvollo, e con maniere conte. Continua la Lettura

Paolo Losito

14 Novembre 2022 Autore:  
Categorie: Gioia Nota, Storia

Via Paolo Losito

Paolo Losito nasce a Gioia il 1709 e muore sempre a Gioia all’età di 80 anni il 1789.

La prima Storia di Gioia del Colle fu composta dal nostro concittadino Paolo Losito, ma è andata perduta alla metà del Novecento.

Il primo accenno a questa Storia ci viene dall’abate Francesco Paolo Losapio, che afferma che poté consultarne i due volumi e li utilizzò per la compilazione della sua opera Quadro istorico-poetico sulle vicende di Gioia in Bari detta anche Livia.

Infatti nella Cornice in versi scelti al Quadro istorico-poetico il Losapio dice: E chi il tuo nome / così caro alla patria e prediletto, / Paolo Lisito, può tacer? Qual scoglio / che immobil stassi al flagellar dell’onde / irate, il petto tuo costante e fermo, / intaminato e saldo stette al fiero / del Principe cipiglio, che sfidasti / caldo di patrio amor a lunga pugna, / e per te perigliosa; e al fine, oh! Raro / esempio inimitabile,  per lei / per la tua patria, oltre il sudor, le tante / cure, disagi e ben lungo soggiorno / fuor del tetto paterno, consultore / tu stesso a un tempo, ed altri consultando / in tutelare e vendicar suoi dritti, / sagrificasti pur le tue private / sostanze, ed altro non potendo, il sonno /  e le vigilie in due grossi volumi / con tremebonda man da te vergati, / donde materia e trassi impulso al mio / lavoro; ed oh! Se questi agli occhi miei / fusser ricorsi in più opportuno tempo, / quando sull’orme sue trassi ancor io / a perorar l’istessa causa, al certo / stato fora il trionfo più completo.

Dal  testo del Losapio apprendiamo anche che Paolo Losito si adoperò, in qualità di avvocato, della rivendicazione di alcuni beni usurpati da Signori , a beneficio del Comune di Gioia che ne era originario proprietario.

Veniamo a conoscenza di questa Storia anche da parte del prof. Giovanni Carano Donvito, il quale ebbe modo di consultarlo presso l’avvocato gioiese Filippo Petrera. Il Losito aveva dato alla sua storia il titolo Scritture e Memorie di Gioia di Bari, raccolte dal Dottor Paolo Losito per li posteri. Egli, infatti, nella prefazione alla Storia della “Storia di Gioia” afferma: Di qualche notizia ci ha soccorso pure un piccolo volume manoscritto di Memorie del Dottor Paolo Losito, che, dopo lunghe, faticose ricerche, riuscimmo a trovare presso il concittadino Avv. Filippo Petrera in Bari. Detto volume conteneva pure, principalmente, notizie feudo-demaniali.

Il nostro concittadino Vito Umberto Celiberti, parlando di Paolo Losito nel volume Da Monte Sannace a Gioia, Storia di due Città, scrive: Paolo Losito, uomo valentissimo nelle lettere e nelle scienze come anche nel Diritto, valente giurista, diede l’inizio alla rivendicazione dei diritti del Comune contro gli arbitrari abusi ed usurpazioni commessi dai feudatari di Gioia, insieme a Francesco Paolo Losapio, sindaco di Gioia nel 1740 e nonno dell’abate omonimo, i baroni. Quantunque nessuno dei suoi scritti sia oggi reperibile, tuttavia degni di onorato ricordo sono i suoi lavori manoscritti contro le gravezze feudali ed una Storia di Gioia, quest’ultima probabilmente vergata negli ultimi anni sulla scorta di quei documenti che in quasi mezzo secolo della sua professione forense aveva raccolto. Questo grosso volume manoscritto fu consultato prima dall’abate Francesco Paolo Losapio, che trasse, come lui stesso ci conferma, impulso da esso nella stesura del suo Quadro istorico-poetico e dal prof. Giovanni Carano Donvito che lo ebbe, quasi un secolo dopo, in consultazione dall’avvocato Filippo Petrera, e che ci riferisce il titolo completo: Scritture e Memorie di Gioia di Bari, raccolte dal Dottor Paolo Losito, per li posteri.

La Storia di Gioia scritta da Paolo Losito è misteriosamente scomparsa. L’ultima segnalazione della sua presenza è quella riportata dal prof. Giovanni Carano Donvito, che afferma di averlo consultato in Bari nella casa dell’avv. Gioiese Filippo Petrera.

L’avvocato Filippo Petrera

L’avvocato Filippo Petrera era figlio di Daniele un personaggio di spicco nel panorama scientifico e politico di Gioia del Colle, di cui ben poco si è detto e scritto proprio dov’egli nacque il 31 marzo del 1839. Su Filippo Petrera è possibile consultare su questo siti  un articolo al seguente link: http://www.gioiadelcolle.info/index.php?s=daniele+Petrera.

Il padre di Filippo era un umile sarto, Filippo Petrera junior, nipote del Filippo Petrera che insieme ad altri patrioti gioiesi fu ucciso e bruciato nel rogo di Piazza Castello il 14 febbraio del 1799, reo di aver piantato, insieme a Biagio e Giuseppe Del Re e Donatantonio Losito, l’albero della libertà per propugnare i principi della rivoluzione francese.

L’avv. Filippo Petrera nacque a Bari il 17 settembre del 1868. Omonimo del suo antenato Filippo Petrera, martire della controrivoluzione che insanguinò Gioia nel 1799, ebbe da sempre in animo di scoprire cosa accadde esattamente in quegli anni, una passione che si tramutò in costante e incessante impegno e ricerca di atti, ovunque essi potessero essere rinvenuti. Questi, archiviati con certosina dovizia, entrarono in possesso dell’avvocato Luciano Macario, suo discendente.

Grazie all’amicizia con l’avv. Gennaro Losito i manoscritti che riportavano notizie sugli avvenimenti svoltisi a Gioia nel 1799 sono stati forniti a lui dall’avv. Macario e sono stati utilizzati per ricostruire quelle vicende, che sono state pubblicate da un team di studiosi nel volume “Memorie dal fuoco”. Purtroppo nell’archivio dell’avv. Macario non è stata rinvenuta traccia della Storia di Paolo Losito.

In segno di riconoscenza per l’impegno profuso a favore del nostro paese come storico e difensore civico, a Paolo Losito l’Amministrazione comunale di Gioia ha  intitolato una strada cittadina, precisamente quella che da via Donato Boscia porta alla confluenza  di via Gioberti con piazza XX Settembre.

© È consentito l’utilizzo del contenuto di questo articolo per soli fini non commerciali, citando la fonte ed il nome dell’autore.

L’Ufficio Postale a Gioia del Colle

19 Marzo 2022 Autore:  
Categorie: Gioia Nota, Storia

L’Ufficio postale in Corso Ricciotto Canudo in una cartolina degli anni ’70

Gioia, essendo sulla strada consolare che da Bari conduce a Taranto era tappa di sosta per ogni tipo di corrieri.

Nell’Apprezzo della Terra di Gioia del 1611 stilato da Federico Pinto si dice: …et il Procaccio, che viene da Napoli per andare a Taranto, passa nello andare e ritornare per mezzo di detta Terra di Gioja, et ivi viene a fare continuamente stanza, per essere non solo capo giornata, ma anco per la comoda abitazione.

Nel 1806 fu disciplinata dal Decurionato di Gioia l’usanza dei corrieri pedatici per la corrispondenza.

Nel 1819 il Decurionato di Gioia fa richiesta dello stabilimento di un ufficio di procaccio per Gioia e anche per utilità dei Comuni vicini.

Ad agosto del 1837, dopo 8 anni, scadeva il contratto di locazione stipulato con il Comune da Vitantonio Straziota, all’epoca titolare della locale scuderia dei cavalli di Posta, per l’uso del vecchio lamione, detto di San Domenico, perché ubicato alle spalle dell’ex Convento dei Domenicani, sito religioso dove verso il 1816  era stata trasferita la Casa Comunale.

Il sindaco Lorenzo Ceppaglia il 23 aprile convocò il Decurionato per deliberare il rinnovo della locazione del lamione. Continua la Lettura

Pagina successiva »

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale.