Gli 80 anni del prof. Vito Antonio Lozito

Il prof. Vito Antonio Lozito durante una conferenza

Vito Antonio Lozito nasce a Gioia il 21-6-1937 da genitori gioiesi che operano nel settore dell’agricoltura.

Don Vincenzo Angelillo, rettore della chiesa di S. Francesco e direttore del Convitto Manzoni, avendo intravisto in lui una mente ben dotata e in grado di ben figurare in campo sociale, fine che non avrebbe potuto conseguire a causa delle modeste risorse finanziarie della sua famiglia, lo aiuta e lo sprona a continuare gli studi.

Lozito non tradisce le aspettative del suo mecenate e si laurea il Lettere. Inizia la sua carriera scolastica in giro per l’Italia finché approda a Gioia, dove insegna nella Scuola Media Carano e successivamente nel Liceo Classico, dove termina la sua carriera di docente.

Non smetterà di alimentare l’amicizia, quasi fratellanza, con don Vincenzo Angelillo a tal punto che dopo la sua morte cerca di raccogliere la sua produzione letteraria e pubblicare parti inedite dello studioso sacerdote gioiese e di dedicare alcuni studi sull’approfondimento e analisi delle sue opere. Da ricordare in tal senso  la pubblicazione nel 1896 del volume ‘ La poesia e la cultura  di Vincenzo Angelilli ‘.

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Parte la IV Edizione de ” Le Porte dell’Imperatore “

I ' Frammenti dell'Imperatore ', che erano stati riportati su vessilli di stoffa  e avevano arricchito il Centro Storico di Gioia nell'estate scorsa, stanno per trovare collocazione nella loro versione originale  tra le vie del borgo degli Schiavoni o borgo degli Albanesi. 

In questo modo andranno ad arricchire il Centro Storico e a renderlo più vivo con l'arrivo di nuovi turisti.

Frutto dell'inventiva di giovani artisti, che avevano risposto entusiaticamente al concorso voluto dall'Associazione artistico- culturale Artensione ( vedi ' Frammenti dell'Imperatore ' pubblicato  su questo sito ) ha prodotto numerose tavolette pittoriche legate alla figura e al mondo  di Federico II di Svevia.

Le tavolette, raggruppate in numero da sei a nove, fissate su un supporto ligneo, saranno poste sulla parete di alcune abitazioni site nelle vicinanze della chiesa di Sant' Angelo.

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Donato Leo

2 Giugno 2017 Autore:  
Categorie: Gioiesi nel Mondo

Donato LeoDonato Leo, 76enne, Maresciallo Maggiore " aiutante " carica speciale, dei Carabinieri, in pensione da oltre 24 anni è nato a Gioia del Colle.

Dopo aver girovagato l'Italia, in Toscana durante l'alluvione di Firenze, in Calabria, ha fissato la sua residenza in Sicilia, a Rocca di Capri Leone ( Comune di circa 4.500 abitanti in provincia di Messina ) .

Si è avvicinato alla poesia nel dicembre del 2008. Ha scritto oltre 700 poesie ed ha pubblicato sei libri. Nel 2010 ha pubblicato " Ricordi di gioventù ", nel 2012 il volume " Pensieri ed espressioni dell'animo, nel 2013 " Inno all'amore e al dolore ", nel 2014 è la volta di  " Le parole del cuore ", nel 2016 pubblica " Melodie in versi " e " Emozioni e sentimenti ".

Ha partecipato a numerosi concorsi letterari, nazionali ed internazionali, e ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra i quali: Targa di merito ed attestato per l'opera " il Vuoto " dell'Accademia  dei Bronzi di Catanzaro, nel 2013, pergamena e pubblicazione sul premio per aver partecipato al concorso " Premio Nazionale 2013 terza edizione Poesia edita " Leandro Polverini " in Anzio, ha conseguito il secondo posto nella sezione Poesia Sperimentale, targa di merito ed attestato per l'opera " Mezzo secolo d'amore " alla terza edizione Accademia dei Bronzi di Catanzaro.

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L’Inferno in dialetto gioiese

1 Giugno 2017 Autore:  
Categorie: Gioiesi nel Mondo

Dopo aver perso il ' Paradiso ' Gioia ritrova l' ' Inferno '. 

Fuor di metafora, Gioia dopo aver assistito alla chiusura dello storico Ospedale ' Paradiso ' si ritrova con l'Inferno dantesco. 

L'idea di tradurre l'Inferno nel vernacolo gioiese è venuta ad un nostro concittadino, classe 1935, che vive a Milano, dove risiede da molti anni. L'autore non ha mai dimenticato le sue origini gioiesi, le proprie radici e con cura costante si adopera per  mantenere vivi gli usi e i costumi del paese natio.

E' lo stesso autore a indicarci le motivazioni di questa sua scelta, che ha riportato nell'introduzione che precede  la traduzione in vernacolo Gioiese.

Tutto nasce dall'esigenza, terminata l'attività lavorativa, di tenere in esercizio e sempre attiva la scatola della memoria che, se s'inceppa, ahi! son guai.

E così dopo essermi impegnato a scrivere i quattro volumetti del " Piacere di ricordare Gioia ", il " Vocabolario del dialetto di Gioia del Colle " ed alcune poesie in dialetto gioiese inviate ad un concorso di poesie in vernacolo, che fare mi son detto, oltre che leggere e fare altro per tenere in esercizio la mente?

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